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dal COMITATO

                                                            Madel CRASTA


                 IL PASSATO





                         è DI TUTTI







                       La storia di ciò che l’umanità ha creato allarga
                       il nostro sguardo e ci riconcilia con noi stessi





            “Cultura è Salute” offre la piat-  ghi della salute, della cura e del   te  di  quello  che  siamo  nel  pre-
          taforma ideale per ricostruire i   benessere.  Ancora  frammentato   sente è estraneo alle esperienze
          tratti di un cambiamento epoca-  e  fuori  dai  riflettori,  questo  pro-  accumulate  per  arrivare  fin  qui.
          le in atto oggi in Italia in campo   cesso rappresenta uno dei modi   Il movimento incessante di cre-
          medico e terapeutico: la presen-  più innovativi di restituire alle   azione e distruzione,  conquiste
          za attiva della cultura nei luo-  arti e alla cultura il ruolo di bene   e regressioni, ragione e senti-
                                       comune della collettività che ne   menti,  ha  prodotto  l’impasto  di
         Il rapporto con le espressioni creative produce   è la legittima erede. Quando par-  cui  siamo  fatti.  Non  riconoscer-
         conoscenza e ricuce la trama delle esistenze   liamo di cultura parliamo sempre   lo significa perdere una parte di
         che diventano anch’esse storie da raccontare  di eredità culturale, perché nien-  noi  stessi.  L’archivio  stratificato
                                                                     dentro di noi conserva le trac-
                                                                     ce del percorso e tiene le chiavi
                                                                     per  comprendere  l’umanità  che
                                                                     ci circonda e non sentirla estra-
                                                                     nea. Il poeta latino Terenzio già
                                                                     nel 165 a.C. esprimeva nel modo
                                                                     più  limpido  quest’appartenenza
                                                                     sia nel bene che nel male: Sono
                                                                     uomo niente  di  ciò che è umano
                                                                     ritengo a me estraneo. Quando si
                                                                     è malati e in preda al malessere
                                                                     o a disagio con se stessi e con il
                                                                     mondo, connettere mente e emo-
                                                                     zioni alle esistenze di altri esseri
                                                                     umani, alle loro opere, allarga lo
                                                                     sguardo e ci distoglie dall’auscul-
                                                                     to  ossessivo  del  nostro  polso.
                                                                     Del  resto  la  funzione  catartica
                                                                     (purificatrice)  dell’arte,  nelle  sue
                                                                     diverse forme espressive, è stata
                                                                     descritta  fin  dall’antichità  come
                                                                     possibilità di liberare dalle ango-
                                                                     sce e di richiamare dal profondo




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