Page 17 - LVdM_n1_2021
P. 17
è salute mentale? Edgar Morin, parliamo di cultura intendiamo Il terzo volto, è vero che la donna
filosofo e sociologo francese un sistema integrato di cono- ha superato tanti ostacoli, ma
vivente e quasi centenario, ha scenze umanistiche e scienti- per la disabilità c’è ancora molta
speso la sua vita per restituire fiche, e pensiamo all’arte come strada da fare. Anche se possia-
ai fenomeni umani il loro diritto ad un ponte che, attraverso la mo affermare che la disabilità,
alla complessità. La tendenza metafora e il simbolo, è in grado in diversi ambiti, ha raggiunto
imperante al riduzionismo, di permettere attraversamenti e notevoli risultati trasformandosi
che in parole povere potremmo promuovere la conoscenza. in abilità”.
chiamare il crescente bisogno Scrive Sofia Flauto: “il primo
di scorciatoie e semplificazioni, volto è diviso in due nella parte Una operatrice di una coope-
deve essere contrastata con grigia (anonima). Abbiamo rap- rativa che ho scelto come sim-
un’attenzione reale e profonda presentato la donna prima degli bolo, che lavora in un territorio
ai fenomeni umani che siamo anni 60. Donne educate con difficile come quello di Afragola,
chiamati, da medici, a curare. un solo scopo: diventare mogli e cerca di utilizzare strumenti
Per curare cose complesse ser- e madri. L’altra parte del volto per superare le barriere che sui
vono soluzioni complesse. Per invece rappresenta l’evoluzione tre assi (storico, sociale, biologi-
comprendere un disturbo psichi- avuta dalla fine degli anni 60. co) sarebbero altrimenti insor-
co si devono costruire metafore Anni che vedono le grandi lotte montabili. L’arte viene in aiuto ai
in grado di rappresentare, meglio e conquiste femminili cambian- curanti e ai curati, si dispone tra
dei sintomi, quanto sta acca- do le loro condizioni in diversi di loro, e rivela ciò che altrimenti
dendo nella mente di un uomo. ambiti: umane, sociali, politiche, sarebbe difficile non solo da dire,
Dico meglio dei sintomi perché, lavorative ed economiche. Il ma persino da pensare.
come bene sappiamo a partire secondo volto rappresenta il È l’arte che ricompone una
da Freud, i sintomi stessi sono mondo giovanile femminile di storia impensabile, insopporta-
tentativi di metaforizzare la sof- oggi. Giovani donne che devono bile e sconosciuta, come ma-
ferenza psichica. Ma per la loro tanto a chi ha lottato e con- gistralmente ci mostra Florian
natura tendono a nascondere quistato diritti anche per loro, Henckel von Donnersmarck nel
piuttosto che svelare. Per questo ma, forse anche per colpa delle suo film Opera senza Autore.
ci servono metafore più vivaci, nuove tecnologie, sembra più È questa continua vertigine
vive, vivibili e leggibili. Quando attente all’apparire che all’essere. tra conoscenza e ignoto che
© Afragola. Laboratorio espressivo Centro H per utenti disabili sposta verso il futuro e verso
la vita l’esistenza di un malato, Il primo volto,
qualsiasi sia la malattia. E’ di diviso in due,
questa vertigine che ci occupia- rappresenta la
mo quando parliamo di cultura, donna prima e
dopo gli anni 60.
quando pensiamo che non Il secondo
esiste conoscenza necessaria e rappresenta il
conoscenza superflua, che non mondo giovanile
esiste divertimento necessario femminile di oggi.
e superfluo, così come non è più Il terzo ci dice che
necessario un piatto di pasta di le donne sì hanno
superato tante
un gelato. difficoltà, ma per la
È un problema di bisogni. E in disabilità c’è ancora
primo luogo dovremo occuparci molta strada da fare
dei bisogni del paziente. E se,
sembrano non esserci, dovremo Federico Russo
cercare di scoprirli. Con arte. psichiatra
17 lavocedeimedici.it