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virali, a DNA, sono più resistenti,
maneggevoli ed economici dei
vaccini ad RNA. Il loro limite è
nella variabilità individuale della
risposta, che dipende dalla pos-
sibile presenza, in diversi indivi-
dui, di una immunità attivata da
precedenti esposizioni ad agenti
della stessa famiglia; infatti, gli
adenovirus infettano normal-
mente l’uomo causando riniti,
cheratocongiuntiviti, gastroente-
riti. Diverse strategie sono state
messe a punto per superare que-
sto problema.
Il vaccino russo Sputnik, ad
esempio, prevede l’uso di due di-
versi vettori adenovirali (il sie-
rotipo Ad5 nella prima iniezione
e poi Ad26 nel richiamo) per po-
tenziare la risposta anticorpale sen Pharmaceuticals) ha svilup- cui la proteina Spike è legata a
e minimizzare la probabilità che pato un vaccino basato su un vet- molecole adiuvanti (utilizzati nel-
l’organismo possieda già anticor- tore adenovirale, l’Ad26, il meno la formulazione di numerosi vac-
pi che potrebbero neutralizzare comune tra gli adenovirus che in- cini, con lo scopo di stimolare più
il vaccino. L’efficacia di protezio- fettano l’uomo. L’efficacia è poco efficacemente il sistema immuni-
ne dalla malattia è molto elevata inferiore agli altri (66%), ma si tario) e veicolata da nanoparticel-
(92%), paragonabile a quella dei raggiunge in una sola iniezione. le. Nella fase 3 questo vaccino ha
vaccini ad RNA [6]. Il vantaggio di evitare il richiamo dimostrato un’efficacia del 90% [9].
Il vaccino Oxford/Astra Zeneca è e dimezzare le dosi per persona è Interessante il vaccino polisac-
basato sull’utilizzo di un vettore evidente dal punto di vista logi- caridico coniugato cubano So-
adenovirale di scimpanzé che, in stico nella lotta ad una pandemia berana. Questo tipo di vaccini
teoria, il nostro sistema immu- in cui è necessario vaccinare mi- ha storia antica (alcuni vaccini
nitario non ha mai “visto”. I dati liardi di persone. Questo vaccino anti-influenzali sono basati su
ottenuti nel trial clinico, con pri- è stato approvato dall’FDA il 27 questo tipo di piattaforma). La
ma e seconda somministrazio- febbraio e dall’EMA l’11 marzo [8]. produzione è abbastanza eco-
ne distanziate di 4 settimane, ne nomica e Cuba, che ha limitate
hanno attestano l’efficacia al 67%. VACCINI BASATI SU PROTEINE E risorse economiche, ha opportu-
Dati più recenti, ottenuti dopo di- i vaccini SUBUNITÀ PROTEICHE namente investito su questo tipo
stanziamento dei due inoculi da molecolarmente I vaccini basati su proteine puri- di tecnologia. L’immunogenicità
4 a 12 settimane, hanno riportato ingegnerizzati ficate dal patogeno (ad esempio il è provveduta dalla componente
un’efficacia anche migliore, in- hanno visto la vaccino per la pertosse) o ricom- glicoproteica della subunità della
torno all’81,3% [7]. La successiva luce alla fine binanti (come uno dei vaccini an- proteina Spike che lega il recetto-
campagna di vaccinazione con degli anni ’80. ti-menigococco B) si producono re ACE2, coniugata ad un forte im-
Astra Zeneca nel Regno Unito lo E i vaccini a RNA? da molti anni. Sulla tecnologia munogeno (la tossina inattivata
tale tecnologia
conferma, come vedremo in un ha mosso i delle proteine ricombinanti puri- del tetano), combinata con adiu-
successivo paragrafo. primissimi passi ficate si basa il vaccino di Novovax, vanti. In un lavoro sottomesso per
Anche Johnson&Johnson (Jans- nel 2009 di imminente approvazione, in la pubblicazione, Soberana ha in-
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