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BAMBINI FRAGILI e
BAMBINI IPERDOTATI
In che modo la pandemia sta incidendo sui minori? A quali
conseguenze porta una socialità sempre più frammentata?
Il problema investe sia i bambini “fragili”, che vedono
ancora più sgretolate le loro poche certezze, sia i bambini
“iperdotati”, per i quali un eccesso d’intelligenza può
diventare un ostacolo ancora più grande
Fulvio Filacchione, neuropsichiatra infantile Federica Mormando, psichiatra e psicoterapeuta
La fragilità si contrappone al concetto di onnipotenza Le persone ad alto potenziale sono il 5% della popola-
come a quello di positivismo e di pragmatismo dell’attua- zione, mentre quelle ancor più ricche di potenzialità, cioè
le società tecnologica. Il distanziamento sociale ha mina- ad altissimo potenziale intellettivo, sono il 3%. Il Quo-
to alla base lo “stare con” qualcuno. Di conseguenza, in un ziente intellettivo di 130 è il limite minore dell’iperdota-
periodo di sconvolgimento delle normali regole sociali, il zione, oltre i 140 l’iperdotazione è elevata. Non basta però
“bambino più fragile” ha un ostacolo in più: la difficoltà sapere il Q.I., bisogna conoscere il valore delle singole
organizzativa dei sistemi di aiuto, ove presenti. Se ha la caratteristiche, ad esempio la dotazione verbale e quella
fortuna di incontrare familiari ed operatori che hanno figurativa. Non è corretto ciò che molti affermano, cioè
più di una rilettura metafisica di quanto stia accadendo, che l’iperdotazione intellettiva coincida di default con un
è possibile che l’angoscia che accompagna e aggrava disturbo psichico, in particolare quello chiamato “Asper-
l’attuale “spaesamento”, si trasformi in una esperienza ger”, che comprende molte difficoltà di comunicazione. È
che aiuta una riabilitazione esistenziale e struttura una vero invece che la costrizione in classi scolastiche in cui
“diversa abilità”. Nel caso contrario può solo aumentare fin dall’infanzia queste persone devono convivere, proprio
l’angoscia e la stessa fragilità. C’è un contagio virale, ma nelle ore dedicate all’apprendimento, con compagni e
può esserci anche una dimensione psichica del contagio molto spesso anche insegnanti, “nella media”, cioè diversi
che Freud chiamava “infezione psichica” che può poi di- da loro quanto per esempio a rapidità di comprensione, a
lagare nel panico collettivo. Prevalgono sentimenti come ricchezza di collegamenti e curiosità, li fa sentire diversi,
lo smarrimento, la paura, la rabbia ed un diffuso senso di non superiori, ma inadeguati. La sensazione di essere
angoscia. Se non si perde la possibilità che la funzione diversi, che si traduce in senso di inferiorità, la difficoltà
riflessiva possa sopravvivere alla sensazione di annichi- a incontrare persone in sintonia, si traduce spesso in
limento, che questo periodo comporta, allora buona parte difficoltà di relazione. A scuola, i programmi scolastici e
di questa generazione potrà crescere e trasformare questa le lezioni che non li pongono di fronte a uno sforzo intel-
esperienza. lettivo li annoiano. Gli atteggiamenti che adulti e coetanei
hanno verso di loro e in generale la poca comprensione
che li circonda provocano solitudine e scarsa stima di sé.
Tutto ciò può provocare ansia e/o scoraggiamento.
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