Negli ultimi anni la digitalizzazione ha trasformato il settore sanitario portando vantaggi significativi in termini di efficienza e accesso alle informazioni. Tuttavia l’aumento dell’utilizzo di software gestionali, cartelle cliniche elettroniche e strumenti digitali ha reso gli studi medici e odontoiatrici bersagli sempre più frequenti di attacchi informatici. Proteggere i dati sanitari non è solo una necessità operativa, ma un obbligo normativo fondamentale per garantire la sicurezza dei pazienti e la continuità dell’attività professionale.
Rischi informatici per gli studi medici e odontoiatrici
Gli studi sanitari gestiscono informazioni altamente sensibili, tra cui dati anagrafici, anamnesi, referti diagnostici e terapie in corso. La perdita o la violazione di tali dati può avere conseguenze gravi, sia in termini di danni ai pazienti che di sanzioni legali. Tra le minacce principali troviamo:
- Attacchi ransomware: software malevoli che bloccano l’accesso ai dati fino al pagamento di un riscatto;
- Phishing: email fraudolente che inducono il personale a divulgare credenziali di accesso;
- Accessi non autorizzati: utilizzo improprio dei dispositivi aziendali da parte di terzi;
- Perdita di dati: guasti hardware, errori umani o mancata esecuzione di backup che possono compromettere l’integrità delle informazioni.
Secondo il Rapporto Clusit 2024 nel primo semestre del 2024 gli attacchi informatici nel settore sanitario italiano sono aumentati dell’83% rispetto all’anno precedente, rappresentando il 7,6% degli attacchi globali. La sanità è risultata il settore più colpito a livello mondiale. Nel 2022 il settore sanitario italiano ha rappresentato il 12,2% del totale degli attacchi informatici, con il 70% degli attacchi che hanno avuto impatti gravi o molto gravi.
In un altro studio si riporta che le tecniche più comuni di attacco nella sanità italiana includono malware (33%), sfruttamento di vulnerabilità (11%) e compromissione di account (7%). Inoltre negli ultimi quattro anni gli attacchi informatici sono triplicati, passando da 3 nel 2018 a 9 nel 2021 e 2022, con il 78% classificato come critico (Forum PA).
Obblighi normativi e conformità al GDPR
La sicurezza informatica negli studi medici e odontoiatrici è regolata dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR - Reg. UE 2016/679), che impone precise misure di protezione per i dati personali e sensibili. I principali obblighi includono:
- Adozione di misure tecniche e organizzative adeguate a proteggere le informazioni da accessi non autorizzati, perdita o distruzione;
- Nomina del Responsabile della Protezione dei Dati (DPO) nei casi previsti dalla normativa;
- Gestione della sicurezza informatica mediante aggiornamenti software e procedure di autenticazione sicura;
- Redazione del Registro delle Attività di Trattamento per documentare le modalità di gestione dei dati;
- Informativa ai pazienti sui trattamenti effettuati e sui loro diritti in materia di protezione dei dati.
Spesso negli studi medici e odontoiatrici si tende a ridurre il concetto di privacy alla semplice firma dell’informativa sul trattamento dei dati personali. Tuttavia la protezione della privacy va ben oltre questo adempimento formale: riguarda l’intera gestione dei dati sensibili, dall’archiviazione sicura alle misure di protezione contro le violazioni. È essenziale comprendere che la privacy non si esaurisce con un documento firmato, ma richiede un approccio strutturato alla sicurezza informatica e al rispetto del GDPR.
Strategie di protezione per gli studi sanitari
Per minimizzare i rischi informatici gli studi medici e odontoiatrici devono implementare strategie di sicurezza efficaci, tra cui:
- Utilizzo di software gestionali sicuri e certificati: scegliere piattaforme affidabili e aggiornate per la gestione delle cartelle cliniche elettroniche;
- Protezione dei dispositivi e delle reti: installare firewall, antivirus avanzati e sistemi di crittografia per proteggere l’accesso ai dati;
- Backup periodici: eseguire copie di sicurezza dei dati su dispositivi esterni e cloud protetti;
- Autenticazione a due fattori (2FA): adottare sistemi di accesso sicuri per evitare intrusioni non autorizzate;
- Non aprire file sospetti: evitare di scaricare o aprire allegati da mittenti sconosciuti, ma anche da mittenti conosciuti se il contenuto sembra insolito o sospetto;
- Formazione del personale: sensibilizzare medici, assistenti e segretarie sui rischi informatici e sulle buone pratiche di sicurezza.
Conclusione
La sicurezza informatica negli studi medici e odontoiatrici non è solo un tema tecnologico, ma una responsabilità professionale ed etica. Implementare misure adeguate di protezione consente di garantire la continuità operativa, proteggere i dati dei pazienti e rispettare le normative vigenti. Investire nella sicurezza informatica significa investire nella fiducia e nella reputazione dello studio, assicurando ai pazienti un servizio professionale e sicuro.
Per approfondire ulteriormente l’argomento e consultare ulteriori dettagli sulla sicurezza informatica negli studi sanitari, visita i seguenti link:
di MARCO TROTTA, Ceo & Founder Medup