Entro un più ampio finanziamento di 15,63 miliardi di euro che il Pnrr destina alla Sanità in Italia, la terza e ultima rata è arrivata proprio il 10 ottobre scorso: nel dettaglio ci sono 4 miliardi espressamente indirizzati a modernizzare e implementare l’assistenza domiciliare e la telemedicina per le persone affette da malattie croniche. La casa è dunque il primo luogo di cura, da promuovere attraverso progetti mirati da parte dei sistemi sanitari regionali, per arrivare ad avere 800.000 nuovi pazienti assistiti presso l’abitazione entro giugno 2025*. Quali le opportunità e le criticità di questa nuova fase di modernizzazione della sanità in Italia? Ne parliamo con Giuseppe Tedeschi, business developer manager di Comarch, con una lunga esperienza nel mercato italiano per le soluzioni healthcare.

Pnrr e telemedicina oggi, un’opportunità da non perdere?

In un trend consolidato di crescente medicalizzazione della società, la pandemia ha accelerato la fruizione delle prestazioni sanitarie tramite canali digitali. L’opportunità offerta dal Pnrr è non solo di digitalizzare e modernizzare il sistema sanitario, ma di diffondere la prevenzione, rendendola un bene accessibile dovunque, sia attraverso visite in presenza che consultazioni da remoto. Alla base, la consapevolezza che una maggiore diffusione della prevenzione e del monitoraggio attraverso la telemedicina ha il fine ultimo di salvare vite umane.   

Concretamente quali vantaggi ha la telemedicina per pazienti e operatori?

Non deve stupirci una certa resistenza del personale medico e dei pazienti ad una gestione digitale delle terapie. Manca uno sforzo comune per raggiungere la potenzialità concreta della telemedicina: il monitoraggio diffuso e continuativo, e l’assistenza specializzata portano a prevenire le cronicità in modo altrimenti non raggiungibile. Per gli operatori, valgono di sicuro altre leve che non possono essere sottovalutate: un efficientamento economico per le strutture sanitarie che consente di liberare posti letto nelle strutture, con impatti benefici su tutto il sistema sanitario.

Quali aspetti deve considerare chi vuole investire nella telemedicina?

La priorità è assicurarsi che le soluzioni siano state sviluppate in un contesto medico reale, in modo da disegnare una soluzione che contempli l’intero patient journey, dalla presa in carico fino alla gestione a domicilio del paziente. Comarch sviluppa e testa le soluzioni proposte al mercato all’interno iMed24 a Cracovia: una clinica polispecialistica e centrale operativa di telemonitoraggio e teleassistenza.

Infine un breve passaggio su Comarch: cosa vi contraddistingue?

In un panorama che vede la presenza di grandi multinazionali tech e piccole software house, Comarch può vantare il vantaggio derivante da entrambe queste tipologie di player: siamo abbastanza strutturati da offrire un prodotto di livello assoluto che vive di aggiornamento continuo; ma siamo anche abbastanza agili per riuscire a mantenere il contatto e la relazione con il cliente. Per noi la qualità va sempre di pari passo con la flessibilità e il supporto continuo verso clienti e partner.