Il recente aumento dei tassi di interesse si riflette sulle richieste di mutuo, che a luglio hanno fatto registrare un crollo del 13,77% rispetto a giugno e di quasi il 7% rispetto a luglio 2020, in piena pandemia. Sono i dati emersi dal Rapporto sul Credito Italiano pubblicato da Experian che fotografano un periodo storico particolarmente complicato. I dati sono lievemente in controtendenza per i prestiti personali che hanno registrato un aumento dell’1,62% su giugno.
Ma tornando ai mutui, si registra un cambio di rotta nelle scelte delle famiglie che propendono sempre di più verso il tasso variabile con cap, abbandonando il tasso fisso che ha rappresentato per tanto tempo l’opzione migliore. Ma di cosa si tratta?
Il mutuo “variabile con cap” è un mutuo a tasso variabile con una cifra-soglia, appunto il cosiddetto “cap”, oltre la quale la rata non verrebbe colpita da ulteriori rialzi. In questo momento però, qualunque scelta si faccia, sembra molto una scommessa e chi sta per contrarre un nuovo mutuo dovrebbe valutare di accelerare i tempi per catturare l’ultima finestra utile per un tasso ancora economicamente vantaggioso. Nel solo mese di luglio 2022 un terzo delle domande dei richiedenti ha scelto un mutuo variabile con cap, mentre a giugno 9 su 10 puntavano ancora al tasso fisso.
Un altro dato interessante che emerge è il forte interesse dei giovani under 36 che, grazie al fondo di garanzia prima casa, si stanno avvicinando sempre di più ai mutui: nei primi sei mesi del 2022 metà delle richieste è giunta proprio dalla fascia più giovane degli aspiranti mutuatati, contro il 25% dello stesso periodo del 2021.