È comune che nel mondo editoriale si passi dalla carta al digitale, o comunque che il digitale affianchi la carta… nel nostro caso succede il contrario: la nuova testata La Voce dei Medici, che il Club ha lanciato sul web invitando “chi la sanità la vive da dentro” a scrivere, raccontare, documentare storie, ricerche, istanze comuni, bisogni e progetti, fa un tuffo nella carta con lo speciale di oggi, che ambisce ad alimentare ulteriormente la partecipazione dei medici alla vita del nuovo giornale, che nei suoi primi mesi di vita ha avuto feedback assai significativi, tali da confermarci la validità della scelta e della sua impostazione.
Lo speciale quindi, da questo numero, si alternerà al più tradizionale magazine sui servizi - il “Club Medici News” - per offrire il meglio degli articoli, delle testimonianze, delle sollecitazioni che quotidianamente pubblichiamo nella versione digitale.
In questo primo numero abbiamo dato largo spazio al progetto “Cultura è Salute” per dare conto del suo sviluppo e della condivisione che sta riscuotendo in ambito sanitario, sociale e culturale.
Un progetto questo, che proprio in epoca di pandemia, acquista ancora maggiore spessore; perché - ne siamo convinti e non siamo i soli - per affrontare i pericoli della diffusione del virus e le conseguenze drammatiche che già oggi constatiamo dal punto di vista della salute, dell’economia e del benessere generale del Paese, non basterà unicamente affidarsi alle cure mediche, che pure sono condizione indispensabile.
La voce dei medici pertanto prova, senza pretendere di essere esaustivi, ma nell’ottica del contributo, ad affrontare questi temi complessi, che attraversano la vita di ognuno; e lo fa, ricercando e accogliendo gli interventi delle diverse professioni della sanità e della cultura, che da diverse angolazioni, si impegnano a rispondere, con competenza e razionalità, alle domande, alle preoccupazioni, alle ansie così ampiamente diffuse nel nostro tessuto sociale e in generale nella pubblica opinione.
Siamo infatti certi che una maggiore conoscenza e partecipazione ai fenomeni che la storia di questi ultimi due anni ci ha fatto attraversare, apporteranno benefici indiscutibili e soprattutto contribuiranno a contrastare quei sentimenti negativi e irrazionali risvegliati spesso dalla pandemia, senza il supporto della conoscenza.