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IL DL RILANCIO È LEGGE:
i punti per la sanità

Dagli investimenti nelle Usca alla sanità territoriale, fino all’assunzione  di 9600 infermieri di famiglia, borse di studio per gli specializzandi medici, l’aumento dei posti letto in terapia intensiva.

Il Decreto Rilancio è legge. Anche questo provvedimento si aggiunge agli altri, varati d’urgenza dal governo, per rispondere all’emergenza sanitaria derivante dalla pandemia da COVID-19. Molte misure riguardano proprio il mondo della sanità, messo a durissima prova durante i mesi scorsi, quelli della pandemia. Per finanziare l’insieme di questi interventi viene previsto un incremento del Fondo sanitario nazionale 2020 di 1.256.633.983.Vediamo allora i punti salienti dedicati al settore:

1) Bonus Covid. Si riconosce al personale sanitario, impegnato sul fronte della lotta al coronavirus, un premio di importo non superiore a 2mila euro al lordo dei contributi previdenziali e assistenziali e degli oneri fiscali a carico del dipendente.

2) Rete ospedaliera. Le regioni dovranno garantire l’incremento di attività in regime di ricovero in Terapia Intensiva, tramite un apposito “piano di riorganizzazione”. Verrà resa strutturale la dotazione di almeno 3.500 posti letto di Terapia Intensiva e dovrà inoltre essere programmato un incremento di 4.225 posti letto di area semi-intensiva. Bisognerà anche procedere con la ristrutturazione dei pronto soccorso, individuando  distinte aree di permanenza per i pazienti sospetti Covid-19 o potenzialmente contagiosi, in attesa di diagnosi.

3) Usca. Per poter garantire una più ampia funzionalità delle Unità speciali di continuità assistenziale, viene autorizzata per l’anno in corso un’ulteriore spesa di 61 milioni di euro. Inoltre possono far parte delle Unità speciali di continuità assistenziale anche ai medici specialisti ambulatoriali convenzionati interni.

4) Rsa. Il Comitato tecnico-scientifico dovrà adottare linee guida per la prevenzione, il monitoraggio e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 presso le residenze sanitarie assistite, che erogano socio-sanitarie o riabilitative per anziani, disabili, minori o altri soggetti in condizione di fragilità. Le strutture saranno inoltre equiparate ai presìdi ospedalieri ai fini dell’accesso, con massima priorità, alle forniture dei dispositivi di protezione individuale e di ogni altro dispositivo utile alla gestione e al contenimento del virus.

5) Assistenza domiciliare. Le misure di distanziamento sociale e di isolamento domiciliare determinano la necessità di implementare e indirizzare le azioni terapeutiche e assistenziali sempre più a livello domiciliare, per decongestionare le strutture ospedaliere e favorirne un deflusso monitorato.

6) Precariato. Si prevede che il requisito dei 36 mesi di servizio per accedere al SSN debba essere posseduto al 31 dicembre 2020: in questo modo saranno compresi anche quei professionisti della salute che sono stati in prima linea durante l’emergenza Covid, anche se con contratti a tempo determinato. Inoltre, viene spostato al 31 dicembre 2020 anche il termine per maturare i 36 mesi necessari per l’accesso alle procedure concorsuali riservate.

7) Borse di studio.  Vengono accantonati, a decorrere dal 2021, 20 milioni di euro annui a valere sulle disponibilità finanziarie ordinarie destinate al fabbisogno sanitario standard nazionale al quale concorre lo Stato, per finanziare borse di studio per i medici che partecipano ai corsi di formazione specifica in medicina generale. Per gli specializzandi viene autorizzata una spesa di 105 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 e di 109,2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024, per finanziare 4.200 ulteriori contratti di formazione specialistica.

8) Scuola di specializzazione in medicina e cure palliative. Viene istituita a decorrere dall’anno accademico 2021/2022 la scuola di specializzazione in medicina e cure palliative, cui potranno accedere i laureati in medicina e chirurgia.

9) Specializzandi delle professioni sanitarie. Si apre alla possibilità per gli specializzandi di odontoiatria, biologia, chimica, farmacia, fisica e psicologia – già prevista per medici e veterinari – di essere ammessi alle procedure concorsuali per l’accesso alla dirigenza del ruolo sanitario nella specifica disciplina bandita e collocati in graduatoria separata.

10) Fondo di solidarietà. A differenza del “Cura Italia” il “Decreto Rilancio” prevede che il Fondo di solidarietà, istituito per i famigliari di vittime del Covid-19, venga esteso a tutti gli esercenti le professioni sanitarie e non più soltanto a medici, infermieri ed operatori sanitari.

A cura della Redazione

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