Tornano a crescere i focolai ed il numero di contagi. Con le frontiere nuovamente aperte aumenta il rischio di provocare una seconda ondata di infezioni.
La normalità è ancora lontana. La cosiddetta “fase 2" dell'Italia è contrassegnata in questo momento dalla cautela, dopo i casi di positività dei cittadini rientrati a Roma dal Bangladesh. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, è corso subito ai ripari e ha detto stop ai voli extra Schengen, almeno per una settimana, finché non si troverà un modo più sicuro per gestire le misure di sicurezza per gli arrivi extra Ue. Perchè adesso a preoccupare sono soprattutto i cosiddetti “contagi di ritorno”, che determinano nuove modalità di diffusione del coronavirus.
Secondo il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, lo stop ai voli dal Bangladesh è una buona idea “ma non è sufficiente” perché rimane il problema degli scali: “Per questo – ha aggiunto il primo cittadino – va coinvolta l’Ue”. Il Lazio vuole continuare a tenere alta la guardia contro il rischio contagi da COVID-19, dunque si procederà con tamponi a tappeto per chi torna dall'estero.
Anche gli esperti lo hanno ripetuto a più riprese: una nuova e libera circolazione delle persone darebbe origine alla formazione di nuovi focolai e ad una nuova impennata di casi. L'incognita principale è rappresentata dagli asintomatici, persone che hanno contratto il virus e sono in grado di trasmetterlo inconsapevolmente agli altri. Per questo dagli scienziati è arrivata un'ulteriore raccomandazione: è fondamentale, una volta identificato un positivo, impegnarsi nel tracciamento dei suoi contatti dei giorni precedenti, in modo da potere identificare ed isolare eventuali nuovi contagiati, che sono positivi senza saperlo.
A cura della Redazione