Si apre all’ipotesi di non dover indossare obbligatoriamente il dispositivo di protezione individuale, almeno all’aria aperta. Ma da Nord a Sud non tutti sono d’accordo. Ecco come si sta organizzando il Paese per garantire la sicurezza dei cittadini.
Nord Italia
Partiamo dalla Lombardia, fin da subito la Regione più colpita dalla pandemia. La decisione è stata presa pochi giorni fa: l'obbligo di indossare la mascherina (o comunque di coprire bocca e naso) all'esterno resta in vigore fino al 14 luglio. In Piemonte, altra zona epicentro della pandemia, le mascherine resteranno obbligatorie fino al 14 luglio. A Trento, invece, l’obbligo di indossare le mascherine è decaduto lunedì 15 giugno.
Centro Italia
In Emilia Romagna permane l’obbligatorietà ma con alcune eccezioni: dal 19 giugno scorso chi assiste a spettacoli all’aperto la può tenere in tasca, ma rispettando il distanziamento. In Liguria obbligo mascherine esteso anche durante la stagione estiva ma sarà possibile sfilarla se si è da soli e all’aperto. Nel Lazio le mascherine sono ancora obbligatorie, soprattutto nel momento in cui risulti impossibile garantire il distanziamento sociale. In Toscana l’obbligo è rimasto in vigore fino al 30 giugno mentre in Veneto non sono più obbligatorie dal 1 giugno.
Sud e isole
La Campania ha revocato l’obbligo dal 22 giugno scorso. Lo ha annunciato il Governatore, Vincenzo De Luca, in diretta Facebook: “L’uso della mascherina resterà obbligatorio nei luoghi chiusi, privi di aerazione e dove ci sono assembramenti” ha comunque specificato. In gran parte delle Regioni del Mezzogiorno queste misure sono in vigore già dal 3 giugno. Le mascherine sono obbligatorie nei luoghi chiusi e ove è previsto sovraffollamento, ma non all’aperto. Stessa linea adottata da Sicilia e Sardegna.
A cura della Redazione