Siamo in fase di bilanci post Covid che, come tutti sappiamo, ci ha improvvisamente costretti a cambiare stili di vita privati, pubblici, professionali. Di fronte alla impossibilità di stare insieme sembrava si dovesse azzerare la possibilità di fare formazione e chi operava e opera in tale ambito ce l’ha messa tutta per non mollare e portare avanti la propria attività anche a distanza. E in molti hanno forse creduto che alla fine dei giochi il risultato di tali cambiamenti imposti con il treno in corsa non sia stato poi tanto negativo. Il dibattito è aperto...
Anche Club Medici si è trovato a dover interrompere una delle attività più apprezzate dai medici soci e non solo, quella degli ECM residenziali totali una formazione basata proprio sullo stare insieme full time per tre giorni, compresi pasti, pernottamenti, pause… bene, anche Club Medici ha ipotizzato nuovi modelli formativi a distanza che mantenessero comunque quel filo di empatia così presente e forte e apprezzato nei corsi in presenza. Un filo appunto e non una valanga, non l’asse portante dei corsi in presenza. Siamo convinti infatti che quella tipologia di formazione sia insostituibile per lo meno sotto alcuni aspetti, nonostante la possibilità di offrirne di qualità anche a distanza.
La controprova? Il corso di Club Medici programmato per aprile, “Arte, empatia e burnout”, sospeso per essere riprogrammato a data da destinarsi, con al suo attivo già decine di adesioni, non ha avuto nessuna richiesta di annullamento e/o di riconversione in corsi a distanza. Tutti coloro che si erano prenotati pronti a partecipare per aprile, sono stati pazientemente in attesa che ci fosse il via libera per la ripresa. Perché crediamo che questa tipologia di corsi sia insostituibile?
Dice Ester Dominici, che cura i corsi ECM per il Club Medici, “Non si tratta solo di costruire contenuti di qualità e su tematiche attuali, non si tratta solo di offrire ai soci l’opportunità di rispondere agli obblighi della formazione continua in medicina, attraverso modalità innovative e attente alla relazione tra colleghi, non si tratta solo di garantire assistenza quotidiana agli iscritti, dalla prenotazione del corso al rientro a casa, ma quello che sempre ha riscosso grande apprezzamento è stato il clima di benessere, di condivisione e scambio tra colleghi che ha portato alcuni tra i partecipanti a seguirci in ogni esperienza formativa”.
Rafforza il concetto Daniela Di Renzo, psicologa e psicoterapeuta nonché direttore scientifico del corso Arte, Empatia e Burnout, riprogrammato a Veroli per il 25, 26, 27 settembre: “La relazione è sempre il punto centrale della nostra formazione, il focus attraverso il quale gli allievi sperimentano un modo differente di gestire l’incontro con l’altro. Ed è proprio attraverso questo incontro che si realizza la consapevolezza di come il medico entra nella dinamica relazionale con il paziente, con i familiari, con le criticità che lo stesso sistema sanitario a volte presenta. Noi lavoriamo affinché gli allievi guardino da vicino i propri punti di forza e debolezza che inevitabilmente si presentano a contatto con la malattia e la responsabilità della cura. L’obiettivo che abbiamo è di potenziare e sviluppare la competenza empatica, attraverso la quale si raggiunge un duplice scopo, far sentire il paziente accolto, oltre che curato, e al tempo stesso, imparare a gestire la giusta distanza tra medico e paziente per prevenire il burnout che caratterizza le professioni di cura”.
Racconta le sue impressioni il Dr. Corrado Cogliandro, presenza fedele ai nostri ECM: “Partecipo, da circa un anno, ai corsi ECM di Club Medici che trovo molto piacevoli ed interessanti, sia per i contenuti didattici che per le modalità organizzative e strutturali. In particolare il corso Arte, empatia e burnout ha contribuito a creare una svolta nella relazione medico-paziente, arricchendo la capacità di instaurare un rapporto empatico, fondamentale per migliorare il clima lavorativo. Un grande arricchimento culturale, con tangibili ripercussioni pratiche, è scaturito dal corso sulla Violenza di Genere, organizzato nel novembre scorso, sempre da Club Medici, caratterizzato da un'apprezzabile interattività tra tutti i partecipanti, veramente un'esperienza indimenticabile. Un plauso, infine, per la scelta di sedi suggestive e funzionali che agevolano la riuscita di queste iniziative e creano un'atmosfera particolare, idonea a migliorare il rapporto tra medici con differenti esperienze lavorative; nel solco della tradizione mi sono appena iscritto al secondo corso " Arte, empatia e burnout ", sarà certamente un ottimo evento formativo”.
A cura della Redazione