Il corso ECM “Violenza sulle donne, Violenza di genere - L’integrazione dei linguaggi per un approccio empatico al problema”, si è concluso lo scorso 17 Novembre dopo un intenso weekend di formazione, fatto di aula e momenti interattivi.
La cornice dell’evento è il suggestivo Monastero Santa Scolastica di Subiaco in provincia di Roma.
Il corso, nato sull’onda del successo delle precedenti edizioni, ci ha davvero stupiti in termini di partecipazione e coinvolgimento emotivo.
Non possiamo fare altro che lasciare la parola ai dottori che hanno reso indimenticabile questa edizione:
“In questo corso ECM, che più giustamente chiamerei ‘percorso’, abbiamo arricchito la nostra conoscenza personale ed insieme la consapevolezza della nostra missione professionale su un tema tanto più umano ed insieme disumano ci sia: la violenza sulle donne e di genere. La violenza è stata analizzata e evidenziata nei suoi meandri più evidenti ma anche nei più nascosti. Un notevole percorso formativo, che definirei ‘insostituibile’ ”
“Questo corso mi ha dato da pensare anche nel mio privato quanto io, come uomo, all’interno della famiglia, possa essere coinvolto e in che modo in questo tipo di relazione. Credo che il corso mi abbia portato dati positivi. Partendo da questo dato esperienziale, sono certo mi servirà ad ascoltare in modo diverso i miei pazienti”
“Questa è stata un’esperienza piena di contenuti culturali ed emozionali, ne esco molto più ricca di prima”
“Mi ha risvegliato molte preoccupazioni, ma affrontabili. Per molti aspetti tranquillamente: pochi difficili ma da affrontare con serenità e senza pregiudizi”
“Un esperimento ben riuscito di relazioni umane ed empatia, nel sottofondo, non meno importante dell’argomento trattato, un po’ fuori dai soliti schemi, che però ha coinvolto tutti in sfumature legate alle differenze tra le nostre professionalità individuali. Di ritorno da Subiaco, Roma: Attraverso mezza Italia in una fredda notte di novembre, portando con me il bagaglio della bella esperienza costruita in tre giorni di pura empatia, in un clima di familiarità e nuove amicizie, confrontandomi con oltre quaranta anime sullo scottante tema della violenza sulle donne.
A far da cornice, la Foresteria del discreto e nascosto Monastero di Santa Scolastica, essenziale nelle sue sobrie linee, incastonato come un raro gioiello fra le scoscese colline soprastanti Subiaco.
Una maratona di studio, alternata a laboratori di teatro sperimentale, canto popolare e danza, incentrati sul tema trattato, per uscire un po' dalla banale normalità di tutti i giorni e dalle rigide modalità con cui di solito si affrontano e si trattano temi importanti come questo.
Un incontro di vite e realtà, profondamente diverse, di tanti uomini e donne provenienti un po' da tutte le parti della nostra meravigliosa penisola, serenamente sdraiata nel mediterraneo, da sempre crogiolo di millenarie civiltà.
Tanti volti dai quali traspaiono storie diverse, che hanno come principale punto in comune la fortuna di condividere fra loro la bellissima professione di medico, nelle sue molte sfaccettature, ma non solo”
“Coinvolgimento full, empatico ed altamente emozionale, disinibente. Il coraggio di rinascere”
“Le campane interne non suonano a caso
Le campane della sopraffazione in un modo o nell’altro hanno suonato per tutti
Le campane del perdono le puoi suonare solo tu
Le campane delle feste seguono il raccolto”
“Sperimentare, mettersi alla prova, mettersi in gioco emotivamente con attività fisiche ed intellettuali in modo diverso dal mio consueto, per migliorare la relazione”
“Un percorso di crescita e approfondimento anche per me stesso”
“Ho vissuto una bella esperienza costruttiva ed interessante dalla quale sono uscite nuove conoscenze e grazie alla quale ho appreso molto sui temi centrali della formazione e su altri sociali affrontati con splendide persone. Un’esperienza che mi ha visto attore di un ruolo a metà strada…”
“La violenza come parte di sé e perciò più semplice da gestire. Lontano da stereotipi e da soluzioni semplicistiche ed inefficaci. Ma anche integrazione di maschile e femminile”
“Sono molto grata di questa continuità di condivisione, conoscenza, esperienza. È stato per me terapeutico sotto molti punti di vista. Sono stati tre giorni ben organizzati, caratterizzati da competenza e accoglienza”
“Strada lunga, impervia piena di incognite ed informazioni limitate”
“Ho ricevuto strumenti di riflessione sulle mie relazioni, personali e professionali. Nel laboratorio di danza ho sperimentato libertà e percepito delicatezza da parte dei miei compagni di gruppo. Ho incontrato occhi ed è stato stupendo”
“Sono arrivato venerdì scettico rispetto ai contenuti e alle modalità di svolgimento del corso, riparto soddisfatto e accresciuto non solo dal punto di vista professionale ma anche personale”
“Per me molto valido. È la prima volta che affronto in modo sistematico questi argomenti”
“L’esperienza mi è servita per chiarire i ruoli di vittime e maltrattanti. Di capire quali sono gli aspetti psicologici di entrambi, soprattutto ho capito che se mi capitasse di avere un dubbio di una simile situazione devo stare bene attento a non dare giudizi, a non identificarmi con la vittima o con il maltrattante; devo sicuramente confrontarmi con chi è più aperto”
“Solarizzazione di un problema che era sfumato”
“Esperienza multicreativa”
“Una finestra su un problema conosciuto e sottovalutato”
“Il corso è stato molto interessante, sia a livello teorico che a livello pratico. Il tema della violenza di genere mi ha molto interessato perché è molto attuale e importante anche per il mio lavoro”
“In un campo in cui non ho mai avuto occasione di addentrarmi, questo incontro per me è stato stimolante e illuminante grazie anche alla competenza e bravura dei relatori”
“Il corso mi è piaciuto, ha aumentato le mie conoscenze, ha stimolato la mia curiosità. Ha assecondato la mia voglia di sentirmi raccontare storie. In una storia raccontata sono anche riuscita a rilassarmi ed affidarmi (parlo di Atena e Aracne) e (addirittura per me!) a muovermi con pubblico presente su un piccolo palco”.