Dal 1 gennaio 2019 è entrato in vigore l’obbligo di emettere la fattura elettronica, che al posto di vedere il documento in versione cartacea lo prevede già nella versione digitale.
L’introduzione al digitale potrebbe essere erroneamente confusa con la trasformazione della fattura tradizionale in PDF… nulla di più sbagliato! L’emissione della fattura elettronica è un processo complesso che prevede un inoltro telematico della ricevuta direttamente a un sistema di interscambio gestito dall’Agenzia delle entrate e poi dirottato al destinatario.
L’obbligo di emissione è a carico di chi emette la fattura, che può decidere se utilizzare un apposito software gestionale certificato disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, oppure avvalersi di un intermediario abilitato. In entrambi i casi viene generato un file XML, previsto dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 30 aprile 2018, che viene trasmesso al cliente attraverso un “Sistema di Interscambio”. Una volta ultimati tutti i processi di verifica, la fattura è resa disponibile al cliente nella sua area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate e pronta al download.
Per la professione sanitaria sono state introdotte diverse variazioni su questo tema: si è passato in pochi mesi dall’obbligo, diventato poi esonero dall’obbligo ed infine veto.
Al momento, e per tutto il 2019, è infatti in vigore il divieto per medici e odontoiatri di emettere fattura elettronica per i dati da inviare al Sistema Tessera Sanitaria (STS), continuando l’emissione della fattura al paziente in versione cartacea, mentre ne resta confermato l'obbligo per le prestazioni che non devono essere trasmesse al STS (prestazioni verso assicurazioni, ditte, aziende, enti, professionisti, ecc.).
Gli operatori di servizi sanitari, le strutture sanitarie pubbliche e private, i medici, i farmacisti, gli odontoiatri, i laboratori analisi così come le le società multi-servizi che sono nel mercato sanitario in via non esclusiva, devono quindi fare attenzione tra le fatture che contengono prestazioni sanitarie destinate a cittadini con Tessera Sanitaria, e quello che invece fatturano per altri servizi o prodotti. Soprattutto per loro è obbligatorio differenziare con attenzione le prestazioni che hanno o non hanno bisogno della e-fattura.
Le strutture sanitarie che invece rientrano nelle modifiche del Garante per la tutela dei dati personali, nonostante continuino ad emettere solo fatture di “tipo sanitario”, dovranno comunque dotarsi di un sistema che consenta la ricezione e la gestione delle fatture fornitori.