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Poche certezze, tante fragilità:

       alcuni dei nostri soci ci raccontano
       il loro modo di reagire



                                                        MARIO FUSCO
                                                        Bergamo
                                                        Neurochirurgo,
                                                        libero professionista
                                                      “L’emergenza è stata pesantissima, anche per i medici, ma
                                                      l’Enpam si è attivato immediatamente. Tra gli aspetti che
                                                      mi preoccupano c’è la poca conoscenza che abbiamo di
                                                      questo nuovo virus; sono stati fatti sforzi straordinari per far
                                                      fronte alle criticità derivanti dai reparti di terapia intensiva
                                                      che hanno rischiato la saturazione. Nel lungo periodo sarà
                                                      il rispetto delle regole a fare la differenza e per questo io mi
                                                      appello al senso civico degli italiani”.


                                                        ARTURO DOMENICO NESCI
                                                        Roma
                                                        Psichiatra,
                                                        Psico-oncologo

                                                      “Proprio in questa emergenza, la psicoterapia a distanza
                                                      ha davvero fatto la differenza! Io stesso nel mio lavoro di
                                                      ogni giorno visito i pazienti oncologici del Gemelli diret-
                                                      tamente da casa: l’apertura alla psicoterapia online e
                                                      alla telemedicina, che in Italia stenta ancora ad essere
                                                      utilizzata, ha rappresentato in questi mesi una risorsa
                                                      fantastica che ha permesso di seguire un numero molto
                                                      più alto di persone. Con tutta la tecnologia che c’è oggi a
                                                      disposizione, bisogna sfruttare al meglio questi mezzi che
                                                      ci consentono comunque di portare avanti il nostro lavoro
                                                      anche quando non è possibile farlo in altro modo”.



                                                        MARCELLA CAPORELLO
                                                        Lariano
                                                        Medico di base

                                                      “Pur in condizioni assai diverse, abbiamo continuato a se-
                                                      guire gli anziani e i malati cronici ma a distanza. Abbiamo
                                                      ascoltato al telefono le loro problematiche, supportandoli
                                                      e confortandoli, cercando di rispondere a dubbi e doman-
                                                      de di chi non sapeva praticamente nulla del Covid-19 ed
                                                      era pieno di ansie. È stato importantissimo implementa-
                                                      re il rapporto con gli ammalati, allargandolo anche alle
                                                      videochiamate. Non sono però mancate le criticità, per
                                                      noi medici di famiglia... tra tutte la mancanza di presidi di
                                                      protezione: nel migliore dei casi ci è stato inviato, e non a
                                                      tutti, un solo kit di protezione:  una  mascherina, un  cami-
                                                      ce, un  cappellino, dunque diciamo il necessario per una
                                                      singola vestizione…pertanto  abbiamo dovuto risolvere
                                                      da soli, arrangiandoci come meglio abbiamo potuto e le
                                                      conseguenze sono sotto gli occhi di tutti”.

                                                                                                 l
                                                                                     ClubMedici News   gennaio - aprile 2020  09
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