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ammala troppo genera un malessere diffuso...    concordo con chi vede una
                      Si ed è fra le cose che mi colpiscono della cultura occi-
                      dentale in questa epoca che vorrei definire post-post; mi   differenza tra morire e decedere,
                      pare poco discutibile che riusciamo oggi a sopravvivere   perché temo molto la morte senza
                      molto di più e meglio che in ogni momento del passato,   decesso biologico
                      basta vedere i numeri degli umani che sono contempo-
                      raneamente in vita oggi, il triplo rispetto alla metà del
                      novecento, otto volte più dell’ottocento; ma soprattutto
                      ci sono posti del mondo dove più o meno esplicitamente
                      molti considerano la malattia e persino la morte natura-  quando era stato da poco avviato un risanamento dopo
                      le come un’ingiustizia da reprimere o risarcire. Abbiamo  disastri noti e ignoti, e c’è stato davvero tanto, tanto da
                      elaborato il concetto di “diritto alla salute” che è tra quelli  fare e rifare sulle strutture elementari del sito, sulla sua
                      considerati fondamentali e perciò ricompreso in Carte  gestione, sulla sua stessa idea di sé. È  stata una sta-
                      e Dichiarazioni globali e molte Costituzioni, i servizi far-  gione entusiasmante, ci siamo ritrovati al lavoro con un
                      maco-sanitari sono divenuti il business tra i più rilevanti  gruppo di persone non solo eccellenti, ma molto coese,
                      al mondo, la parte più consistente dei bilanci pubblici  con idee condivise e protese all’innovazione, all’uso in-
                      occidentali, e avvocati e giudici sono protagonisti del-  telligente delle conoscenze di numerose e varie discipli-
                      la salute quanto e, per alcuni aspetti, più di medici e  ne. Siamo già riusciti a fare molto, ma ancora c’è tanto
                      paramedici, così che la medicina quotidiana è non di  da fare, ed il primo statuto del Parco, un testo alla cui
                      rado difensiva, prescrive analisi e cure superflue e forse,  stesura ho avuto l’orgoglio di poter concorrere, gli affida
                      perciò, persino dannose. Per di più, vediamo cresce-  importanti compiti nella ricerca, nella sperimentazione,
                      re l’aspettativa di vita con prospettive per alcuni versi  e non solo in ambito archeologico. Credo che, a breve,
                      sconcertanti: io concordo con chi vede una differenza  saremo pronti per scandagliare nuove possibilità, giac-
                      tra morire e decedere, che non è valida solo tra umani  ché Pompei possiede enormi risorse ancora non attiva-
                      e animali o vegetali, perché temo molto la morte senza  te, soprattutto immateriali. Ma devo dire che le promet-
                      decesso biologico. Sì, hai ragione, la cura medica è dav-  tenti possibilità di incontro tra strutture culturali e salute
                      vero una delle grandi questioni del nostro tempo.    potrebbero trovare, oggi come mai, anche altri luoghi di
                                                                     connubio; per rimanere in Campania, ad Ischia c’è un
                          Sei nel CDA di Pompei. Avete una politica attenta  posto che tu conosci bene, la villa Colombaia che fu di
                      ai rapporti tra cultura e salute?              Visconti, e dove riposano le sue ceneri, che da anni è
                         Non ancora, almeno se non ci riferiamo al benes-  in sostanziale disuso: sarebbe un posto perfetto per un
                      sere di visitatori e personale; sono arrivato lì nel 2016,  laboratorio sperimentale del genere, e magari le risorse


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